Im September 2006, bin ich mit meinen zwei Schulkollegen, Michael und Diana in den Zug nach Montegrotto-Terme gestiegen und somit eine Reise ins Ungewisse angetreten. Denn vor meinem Reiseantritt wusste ich nicht, was mich während meines Praktikums erwarten würde.

 

Als wir in Italien angekamen, wurden wir gleich von zwei Lehrerinnen, die auch die Organisation des Austausches koordinierten, herzlich empfangen und zu unseren Hotels gebracht.

 

Michael und ich waren in der glücklichen Lage, im selben Hotel zu wohnen. Diana hingegen musste leider alleine in einem anderen Hotel bleiben. Dennoch hielt uns das nicht davon ab, uns öfter zu treffen. Michael und ich sind mit den Rädern, die uns das Hotel kostenlos zur Verfügung stellte, zu Diana gefahren.

 

Während meines Praktikums musste ich Aufgaben erledigen, wie zB. das Telefon beantworten, den Gästen die Schlüssel aushändigen usw.. Ferner hatte ich die Aufgabe eine Rede für die Geschäftsführerin des Hotels zu schreiben, außerdem habe ich auch Flyer und Angebote, sowie die Homepage des Hotels gelesen und daraufhin auf Fehler korrigiert.

Meine KollegInnen waren sehr sympathisch und haben auch immer versucht mich zu unterstützen und mir zu helfen, wenn meine Italienischkenntnisse nicht ausreichten.

 

Natürlich war es am Anfang sehr schwer die italienischen Gäste zu verstehen, da diese sehr schnell sprechen, dennoch habe ich bemerkt, dass es mit zunehmender Zeit immer einfacher wurde und sich auch meine Italienischkenntnisse rasch verbessert haben.

 

Nicht nur, dass ich meine Sprachkenntnisse verbessert habe, ich habe auch wichtige Freundschaften geschlossen, mit denen ich noch immer Kontakt habe und auch in Zukunft haben werde.

 

Das Praktikum war also ein voller Erfolg, natürlich ist aller Anfang schwer aber diese Erfahrung zu machen ist auch eine Bereicherung für sich.

 

Sarah Esterbauer

A settembre sono andata in treno a Montegrotte Terme/Vicenza  per fare uno stage in un albergo che si chiama Hotel Commodore.

 

Soprattutto durante il viaggio mi sentivo veramente nervosa: non avevo mai lavorato all’estero e questa era la mia prima esperienza. Anche se  dovevo lavorare da sola ho preso il treno verso l’Italia con i miei colleghi Michael e Diana. Per fortuna Michael ed io lavoravamo nello stesso albergo.

 

Diana invece è stata in un altro hotel e per lei è stato un po’ difficile credo, perché non è molto divertente stare da soli in un paese straniero. Proprio per questo motivo Michael ed io siamo andati tante volte  a trovarla in bicicletta.

 

In albergo ho svolto diversi lavori: per esempio ho parlato con i clienti tedeschi, ma anche con i clienti italiani. Il primo giorno era  un po’ difficile parlare con gli italiani perché loro parlano molto velocemente, ma in seguito è stato sempre più facile.

 

Un altro mio compito è stato quello di leggere il sito web dell’albergo per correggere gli errori. Poi ho scritto un discorso per la padrona dell’albergo.

 

Tutti i miei colleghi e anche i miei capi sono stati molto simpatici e anche dopo il lavoro abbiamo fatto tante cose insieme, abbiamo visitato paesi nei dintorni o anche solo bevuto un caffè. Michael ed iavevamo a disposizione una bicicletta ed avevamo anche il permesso di fare il bagno nelle piscine.

 

Per concludere vorrei dire che queste tre settimane sono state davvero una bella esperienza e ho migliorato le mie conoscenze di italiano. Inoltre ho imparato che “tutto sta nel cominciare“. In queste tre settimane ho anche stretto amicizia con una persona con la quale sono tutt’oggi in contatto.

 

Consiglierei a tutti di fare uno stage all’estero: certamente “tutto sta nel cominciare“, ma fare questa esperienza è molto importante e penso che il “gioco valga la candela”.

 

Sarah Esterbauer